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Comunicati stampa

Appuntamento a fine novembre con le quote riferite all'anno in corso.

Riscossione: tutte le nuove nuove scadenze 2021 - PMI.it

Pace fiscale, prima scadenza il 2 agosto per rottamazione ter e saldo e stralcio e si proseguirà fino al 31 ottobre 2021 per le rate scadute nel corso del 2020. Di seguito il calendario degli appuntamenti da segnare in rosso sul calendario.

Pace fiscale, prima scadenza il 2 agosto 2021 con le rate di rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle.

È arrivato il primo appuntamento con le rate scadute nel 2020 che, dopo mesi di proroghe, chiamano ora alla cassa chi ha aderito alla definizione agevolata.

Il calendario delle scadenze è fitto: tutte le rate in scadenza lo scorso anno dovranno essere pagate entro il 31 ottobre 2021 e poi, entro il mese successivo, bisognerà mettere in conto il pagamento delle rate dovute nel 2021.

La legge di conversione del decreto Sostegni bis ha ufficializzato il nuovo calendario di scadenze per chi ha aderito alla rottamazione ter e al saldo e stralcio delle cartelle e, per scongiurare l’ingorgo del 2 agosto 2021, vengono dilazionate le rate sospese.

Pace fiscale, scadenze rottamazione e saldo e stralcio dal 2 agosto al 31 ottobre 2021

 

La legge di conversione del decreto Sostegni bis ha modificato il calendario delle scadenze fiscali dei prossimi mesi, ridisegnando le date degli adempimenti estivi.

Accanto alla proroga delle imposte sui redditi, il Governo ha ridefinito le scadenze della pace fiscale.

L’appuntamento con le rate di rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle scadute nel corso del 2020 è così suddiviso:

  • il 2 agosto 2021 è confermata la scadenza delle rate sospese dovute, originariamente, il 28 febbraio (rottamazione-ter) e il 31 marzo 2020 (saldo e stralcio);
  • per la rata della rottamazione ter in scadenza il 31 maggio 2020 è prevista la proroga al 31 agosto 2021;
  • per la rata della rottamazione e del saldo e stralcio del 31 luglio 2020 è disposta la proroga al 30 settembre 2021;
  • per la rata del 30 novembre 2020 della rottamazione è invece prevista la proroga al 31 ottobre 2021 che, cadendo di domenica, slitterebbe a lunedì 1° novembre.

Resta invece confermata la scadenza del 30 novembre 2021 con le rate scadute il 28 febbraio, 31 marzo, 31 maggio e 31 luglio 2021.

A tutti i pagamenti dovuti entro il 2 agosto (il termine ordinario del 31 luglio cade di sabato, ed è automaticamente differito al lunedì successivo) si applica la tolleranza di 5 giorni, che porta la data ultima di versamento al 9 agosto 2021.

Pace fiscale, il nuovo calendario delle scadenze per rottamazione e saldo e stralcio

L’approvazione della legge di conversione del decreto Sostegni bis conferma le nuove scadenze della pace fiscale.

Riportiamo di seguito una tabella con le nuove scadenze previste:

Rottamazione ter - scadenza originaria Saldo e stralcio - scadenza originaria Proroga decreto Sostegni bis
28 febbraio 2020 31 marzo 2020 31 luglio 2021 (2 agosto)
31 maggio 2020   31 agosto 2021
31 luglio 2020 31 luglio 2020 30 settembre 2021
30 novembre 2020   31 ottobre 2021 (1 novembre)
28 febbraio 2021 31 marzo 2021 30 novembre 2021
31 maggio 2021   30 novembre 2021
31 luglio 2021 31 luglio 2021 30 novembre 2021
30 novembre 2021   30 novembre 2021

In tutti i casi è prevista l’applicazione della tolleranza per i pagamenti lievemente tardivi. Nel caso di ritardo non superiore a 5 giorni non si decade dalla definizione agevolata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 02/08/2021

Fonte: Informazione fiscale

Lo stabilisce l'Agenzia delle Entrate con la risposta all'interpello numero 521 del 29 luglio 2021.

Finanziamenti a Fondo Perduto Tutti i Bandi del 2021 - Incentivimpresa

 

Anche i contributi a fondo perduto regionali a copertura di finanziamenti ottenuti per far fronte alle difficoltà economiche dovute al Covid sono esenti da tassazione, come quelli standard. Gli importi non concorrono a determinare la base imponibile né ai fini dell'IRES, né ai fini dell'IRAP.

 

Sono esenti da tassazione anche i contributi a fondo perduto regionali a copertura di finanziamenti ottenuti per far fronte alle difficoltà economiche dovute al Covid. Allo stesso modo di altri aiuti e bonus, gli importi non concorrono a determinare la base imponibile ai fini IRES e IRAP.

A chiarirlo è l’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello numero 521 del 29 luglio 2021 nella quale analizza nel dettaglio le caratteristiche dell’agevolazione in questione.

Contributi a fondo perduto regionali a copertura di finanziamenti esenti da tassazione

Come di consueto, lo spunto arriva dall’analisi di un caso pratico. Protagonista è un contribuente che, per evitare il collasso dell’azienda a causa dell’emergenza Covid-19, ha chiesto e ottenuto un finanziamento bancario. Grazie a un bando regionale, l’importo sarà parzialmente coperto da un contributo a fondo perduto.

 

Si rivolge all’Agenzia delle Entrate per verificare se è possibile applicare lo stesso trattamento valido per la formula standard.

L’articolo 10 bis del Decreto Ristori prevede una esenzione dalla tassazione per le varie tipologie di bonus e aiuti Covid.

La misura è stata recentemente modificata dalla legge di conversione del Decreto Sostegni bis: è stato abrogato il comma 2 che legava l’applicabilità della detassazione al rispetto dei limiti e delle condizioni definite dalla Commissione europea nel “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”.

Con la risposta all’interpello numero 521 del 19 luglio 2021, arriva il via libera sulla possibilità di beneficiare dell’esenzione:

Tenuto conto che la citata norma si riferisce ai contributi di “qualsiasi natura” e “da chiunque” erogati ai soggetti esercenti attività di impresa, arte o professione, nonché ai lavoratori autonomi, “indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione”, il contributo concesso dalla citata Regione risulta riconducibile agli aiuti “erogati in via eccezionale a seguito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” con la conseguenza che lo stesso non concorre a determinare la base imponibile, né ai fini dell’IRES, né ai fini dell’IRAP.

Contributi a fondo perduto regionali, quando sono esenti da tassazione?

Nel motivare la sua risposta, l’Agenzia delle Entrate riporta il riferimento normativo cardine, l’articolo 10-bis del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 (cd. decreto Ristori).

Per i soggetti esercenti impresa, arte o professione, ma anche per i lavoratori autonomi, non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’IRAP i contributi e le indennità di qualsiasi natura e da chiunque erogati per far fronte all’emergenza Covid, indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione.

Per valutare l’applicabilità della detassazione ai contributi a fondo perduto regionali a copertura di un finanziamento, l’Agenzia delle Entrate ne analizza le caratteristiche:

 

  • il contributo è erogato come sovvenzione diretta del 20 per cento dell’importo di un nuovo finanziamento concesso per coprire carenze di liquidità legate a danni causati dall’epidemia Covid;
  • la sovvenzione nasce per stimolare la domanda di nuova finanza da destinare “alle immediate necessità derivanti dall’esigenza di assicurare la ripresa delle attività economiche a seguito del fermo imposto dalla condizione emergenziale”;
  • lo scopo ultimo è quello di “garantire la continuità dell’operatività aziendale e la salvaguardia dell’occupazione” che l’emergenza causata dal Covid-19 ha messo a rischio;
  • il beneficiario è tenuto a sottoscrivere un modello per autocertificare di avere subito perdite di fatturato o incrementi dei costi “in conseguenza dell’epidemia Covid-19 e delle misure di contenimento della stessa”.

Sulla base degli elementi forniti, sembrano esserci tutte le carte in regola per confermare che i contributi a fondo perduto regionali non concorrono a determinare la base imponibile, né ai fini dell’IRES, né ai fini dell’IRAP, allo stesso modo di altri aiuti Covid.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 30/07/2021

Fonte: Informazione fiscale

Lo chiarisce l'Agenzia delle Entrate con la risposta all'interpello numero 513 del 27 luglio 2021.

Superbonus 110%: con la cessione del credito detrazione fiscale anche per i  soggetti privi di

Superbonus 110 per cento, i residenti all'estero possono fruire dell'agevolazione con cessione del credito o sconto in fattura. L'agevolazione spetta per i lavori antisismici sull’edificio demolito e per quelli di riqualificazione energetica in relativi all’edificio ricostruito. 

Superbonus 110 per cento, il residente all’estero può beneficiare dell’agevolazione attraverso le modalità di fruizione indiretta.

A ribadirlo è la risposta all’interpello numero 513 del 27 luglio 2021 dell’Agenzia delle Entrate.

Il contribuente può sfruttare le opzioni previste dall’articolo 121 del decreto Rilancio, ovvero la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento, il superbonus spetta per i lavori antisismici realizzati sull’edificio demolito e per quelli di riqualificazione energetica in relazione alle spese sostenute per l’edificio ricostruito.

Superbonus 110 per cento, cessione del credito o sconto in fattura per il residente all’estero

Il superbonus 110 per cento è al centro di diversi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate, in particolare quelli della risposta all’interpello numero 513 del 27 luglio 2021.

Il documento di prassi prende spunto, come di consueto, dal quesito posto dall’istante.

Il contribuente è residente all’estero ed intende effettuare un intervento di demolizione e ricostruzione di un immobile, con ampliamento dello stesso.

L’immobile è di proprietà sua e di sua moglie ed una volta concluso l’intervento verranno realizzate due unità abitative, migliorate sia dal punto di vista energetico sia dal punto di vista sismico.

In sostanza, l’instante intende sapere quali sono le modalità di fruizione a disposizione per poter beneficiare dell’agevolazione e i limiti di spesa di ciascun intervento.

L’Agenzia delle Entrate, prima di ribadire la linea tracciata da precedenti chiarimenti su situazioni assimilabili a quella dell’istante, riepiloga i principali riferimenti normativi e di prassi in materia.

Dal momento che il contribuente non è fiscalmente residente in Italia ma è proprietario dell’immobile in questione, potrà beneficiare del superbonus 110 per cento scegliendo le modalità di fruizione indicate dall’articolo 121 del decreto Rilancio, ovvero la cessione del credito o lo sconto in fattura.

La conferma dell’Amministrazione finanziaria ribadisce che possono beneficiare dell’agevolazione:

“le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni.”

Non incide, dunque, la residenza ma la realizzazione di interventi compresi nell’agevolazione e il possesso di redditi imponibili.

Nel caso specifico il soggetto è titolare di reddito fondiario e potrà quindi avere accesso all’agevolazione fruendone con modalità indiretta.

A ribadirlo è lo stesso documento di prassi che chiarisce quanto segue:

“In mancanza di una imposta lorda sulla quale operare la detrazione del 110 per cento, l’Istante potrà optare per la fruizione del Superbonus in una delle modalità alternative previste dall’articolo 121 del decreto Rilancio.”

Superbonus 110 per cento, le differenze tra interventi antisismici e di riqualificazione energetica

L’Amministrazione finanziaria fornisce anche chiarimenti specifici sugli interventi agevolabili, nel caso prospettato di demolizione e ricostruzione con ampliamento dell’edificio.

Il superbonus 110 per cento spetta sia per gli interventi antisismici, sia per quelli di riqualificazione energetica, nel rispetto di tutti gli altri requisiti previsti dalla legge.

In merito l’Agenzia delle Entrate sottolinea quanto espresso di seguito:

“In particolare, l’Istante può accedere al Superbonus con riferimento alle spese per interventi antisismici realizzati sull’edificio unifamiliare demolito, mentre per gli interventi di riqualificazione energetica potrà accedere all’agevolazione solo in relazione alle spese sostenute per l’edificio risultante dalla ricostruzione dell’edificio demolito (unità A), escluse quelle sostenute per la parte eccedente il volume ante operam.”

Da un lato, quindi, devono essere conteggiati gli importi relativi agli interventi realizzati sull’edificio demolito mentre dall’altro si devono calcolare le spese sostenute per il nuovo edificio.

Nel secondo caso sono escluse le spese relative alla parte che eccede il volume dell’edificio precedente ai lavori.

Infine, per quanto riguarda i limiti di spesa relativi agli interventi da realizzare, devono essere tenuti in considerazioni quelli di seguito elencati:

  • 96 mila euro per i lavori finalizzati alla riduzione del rischio sismico (articolo 16, comma 1-bis, Dl n. 63/2013);
  • 30 mila euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale (articolo 119, comma 1, lettera c) del decreto Rilancio);
  • 4.545 euro per la sostituzione di finestre comprensive di infissi (articolo 1, comma 345, legge n. 296/2006);
  • 48 mila euro per l’installazione di pannelli fotovoltaici o di sistemi di accumulo (articolo 119, commi 5 e 6, Dl Rilancio).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 29/07/2021 

Fonte: Informazione fiscale