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Comunicati stampa

Dai requisiti alle regole per l'accesso all'anno bianco, di seguito la guida a come funziona l'agevolazione, in attesa del decreto attuativo.

Esonero contributi partite IVA: requisiti e come funziona

Partite IVA, esonero contributi 2021 in rampa di lancio: lo schema di decreto attuativo sull’anno bianco contributivo è stato approvato dall’UE, e si appresta ad essere ufficialmente emanato.

Come funziona, quali sono i requisiti richiesti ai beneficiari e quali le regole per presentare domanda?

L’esonero dei contributi è riconosciuto ai lavoratori autonomi e ai professionisti, anche iscritti a Casse di previdenza di categoria, nel caso di riduzione di fatturato o corrispettivi nel 2020 pari almeno al 33 per cento rispetto all’anno precedente, e a patto di nn superare i 50.000 euro di reddito per il 2019.

Sono esonerati dalla verifica circa i requisiti relativi al calo di fatturato i titolari di partita IVA non attivi nel 2019, che quindi hanno avviato l’attività nel corso del 2020.

 

Tra i requisiti per beneficiare dell’esonero contributivo, il testo del decreto prevede la regolarità contributiva e, in merito all’importo riconosciuto, viene fissato a 3.000 euro il tetto massimo previsto per ciascun beneficiario.

Sulla regolarità contributiva, novità sono in arrivo con la legge di conversione del decreto Sostegni bis: non bisognerà richiedere il DURC Online, ma sarà l’INPS o la cassa di riferimento ad effettuare la verifica d’ufficio, dal 1° novembre 2021.

Di seguito la guida completa all’anno bianco contributivo per le partite IVA.

Esonero contributi partite IVA 2021: i soggetti beneficiari. Ok dell’UE al decreto attuativo

È stato firmato il 7 maggio 2021 il testo del decreto attuativo sull’esonero dei contributi per le partite IVA.

Stando ai tempi previsti dalla Legge di Bilancio 2021, il testo del provvedimento era atteso entro i primi giorni del mese di maggio, ma la necessità di rifinanziare il Fondo ha portato ad una dilatazione dei tempi.

La dotazione complessiva di risorse disponibili, per effetto di quanto previsto dal decreto Sostegni, è passata da 1 a 2,5 miliardi per il 2021.

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore del decreto attuativo è attesa a breve: lo schema predisposto da Ministero del Lavoro e MEF è stato approvato dall’Antitrust UE il 15 luglio 2021, dopo mesi di attesa.

Nell’attesa della versione definitiva, il testo dello schema decreto consente di delineare il profilo dei beneficiari della misura.

L’esonero contributivo per il 2021 è riconosciuto a:

  • lavoratori iscritti alle gestioni speciali dell’AGO - gestioni autonome speciali degli artigiani e dei commercianti, dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri - e lavoratori iscritti alla Gestione separata, compresi i lavoratori soci di società e i professionisti componenti di studio associato;
  • professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza;
  • medici, infermieri e altri professionisti e operatori di cui alla legge n. 3 dell’11 gennaio 2018, già collocati in quiescenza, titolari di incarichi di lavoro autonomo o collaborazione per l’emergenza Covid-19.

beneficiari dell’esonero contributivo devono possedere i seguenti requisiti:

  • calo di fatturato o corrispettivi nel 2020 non inferiore al 33 per cento rispetto al 2019;
  • reddito complessivo di lavoro o derivante dall’attività che comporta l’iscrizione alla gestione non superiore a 50.000 euro.

Come sopra anticipato, tali requisiti non sono richiesti a chi ha avviato l’attività nel corso del 2020.

L’accesso all’esonero contributivo è riconosciuto ai lavoratori autonomi e professionisti non titolari di contratto di lavoro subordinato e pensione diretta (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità).

Esonero contributi partite IVA 2021: domanda e rimborso

Dopo la pubblicazione del testo del decreto attuativo, saranno l’INPS e le Casse private a dare il via alla fase di presentazione delle domande di accesso all’esonero contributivo.

Il decreto prevede che la domanda di esonero debba essere inviata entro le seguenti scadenze:

  • per gli iscritti INPS, entro il 31 luglio 2021;
  • per i professionisti con Cassa, entro il 31 ottobre 2021.

Il ritardo per l’emanazione del decreto e per il rilascio della procedura per fare domanda potrebbe però portare ad una modifica dei tempi. Si resta in attesa di novità.

Per le domande di rimborso, qualora fosse già stata versata una quota dei contributi dovuti, ci sarà invece tempo fino al 30 novembre.

Partite IVA, DURC d’ufficio per l’esonero contributivo dal 1° novembre 2021

L’accesso all’esonero contributivo è in ogni caso subordinato al possesso della regolarità contributiva. L’accredito della contribuzione oggetto di esonero sulla posizione assicurativa del soggetto è subordinato all’integrale pagamento della quota di contributi obbligatori non oggetto di esonero.

Sulla verifica della regolarità contributiva, si segnala che nel corso della conversione in legge del decreto Sostegni bis è stato approvato il seguente emendamento:

“Ai fini della concessione dell’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali di cui all’articolo 1, commi da 20 a 22-bis, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, la regolarità contributiva è verificata d’ufficio dagli enti concedenti a far data dal 1° novembre 2021. A tal fine la regolarità contributiva è assicurata anche dai versamenti effettuati entro il 31 ottobre 2021. Resta in ogni caso fermo il recupero, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, degli importi fruiti a titolo di esonero in quanto non spettanti”.

In sostanza, non sarà necessario richiedere il DURC Online per attestare la regolarità contributiva, che sarà invece verificata d’ufficio dagli enti concedenti, al 1° novembre 2021.

Tra le novità, viene inoltre consentito di regolarizzare eventuali violazioni entro il 31 ottobre 2021. I versamenti effettuati entro tale data saranno considerati utili ai fini della regolarità contributiva.

Per quel che riguarda l’importo dell’esonero, il limite è fissato a 3.000 euro annui ma, si legge nel decreto, la percentuale effettivamente spettante è in ogni caso legata al rispetto del limite di spesa e potrebbe essere riparametrata in caso di superamento del plafond disponibile.

Partite IVA, esonero contributi 2021: come funziona e novità

L’obiettivo è ridurre le ripercussioni economiche derivanti dalla pandemia da COVID-19, per favorire la ripresa delle attività maggiormente colpite dalle restrizioni imposte per il contenimento dei contagi.

È in quest’ottica la Legge di Bilancio 2021 ha istituito il fondo da 1.000 milioni, poi portato a 2,5 miliardi dal decreto Sostegni, per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, accanto ad altre misure a sostegno della categoria come l’ISCRO.

Il Fondo è destinato a finanziare l’esonero parziale dal pagamento dei contributi INPS per i titolari di partita IVA, così come per i professionisti iscritti alle casse private.

 

Una misura che sarà in ogni caso rivolta ad imprese e professionisti maggiormente esposti alla crisi economica da e non avrà quindi portata generalizzata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 19/07/2021 

Fonte: Informazione fiscale 

 

A chiarirlo è la risposta all'interpello numero 480 del 15 luglio 2021 dell'Agenzia delle Entrate.

Decreto Rilancio: Superbonus 110% per pochi lavori, cessione del credito per  tutti | Ediltecnico

Superbonus 110 per cento, lo studio di fattibilità rientra tra le spese agevolabili. I costi sono infatti connessi al tipo di interventi previsti dall'agevolazione.

 

Superbonus 110 per cento, tra le spese agevolabili rientrano anche quelle relative allo studio di fattibilità.

Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella risposta all’interpello numero 480 del 15 luglio 2021.

La spesa è infatti connessa e richiesta per il tipo di interventi dall’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio, nel rispetto degli ulteriori requisiti previsti per la detrazione in esame.

Ad ulteriore chiarimento e in risposta ad un altro quesito dell’istante, l’Amministrazione finanziaria spiega che se progettista incaricato stipula un contratto direttamente con il condominio e l’istante sia delegato al pagamento del compenso tramite un mandato con rappresentanza, il primo dovrà emettere fattura a nome del condominio committente.

 

L’istante poi riaddebiterà le somme al condominio senza applicazione dell’IVA.

Superbonus 110 per cento, lo studio di fattibilità rientra tra le spese agevolabili

Il superbonus 110 per cento è al centro della risposta all’interpello numero 480 del 15 luglio 2021 dell’Agenzia delle Entrate.

In risposta ai quesiti dell’istante, un’impresa operante nel settore delle costruzioni generali, l’Amministrazione finanziaria spiega che le spese relative allo studio di fattibilità rientrano tra quelle che danno diritto all’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio.

I chiarimenti seguono il richiamo del quadro normativo di riferimento e dei documenti chiarificatori sul tema.

Prima delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2021, sul tema hanno fornito chiarimenti i seguenti documenti chiarificatori:

In merito al primo documento di prassi citato, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che sono detraibili nella misura del 110 per cento, nei limiti previsti per ciascun intervento, le spese sostenute per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni.

Nella stessa circolare si precisa che:

“la detrazione, inoltre, spetta anche per talune spese sostenute in relazione agli interventi che beneficiano del Superbonus, a condizione, tuttavia, che l’intervento a cui si riferiscono sia effettivamente realizzato. Si tratta, in particolare: delle spese sostenute per l’acquisto dei materiali, la progettazione e le altre spese professionali connesse, comunque richieste dal tipo di lavori (ad esempio, l’effettuazione di perizie e sopralluoghi, le spese preliminari di progettazione e ispezione e prospezione).”

Sul tema l’Amministrazione finanziaria spiega che il presupposto per fruire dell’agevolazione è che lo schema giuridico realizzato dall’istante sia quello del mandato senza rappresentanza.

In base a tale schema i professionisti addebitano la propria prestazione all’istante in qualità di general contractor, che ribalta il costo del servizio sui beneficiari dell’agevolazione, in base all’articolo 3, terzo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ovvero il decreto IVA.

La disposizione prevede infatti che:

"le prestazioni di servizi rese o ricevute dai mandatari senza rappresentanza sono considerate prestazioni di servizi anche nei rapporti tra mandante e mandatario".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 16/07/2021

Fonte: Informazione fiscale

Dal comunicato MEF numero 143 del 14 luglio 2021.

FiscoOggi.it - Isa 2020: pronti gli interventi e gli aggiornamenti necessari

ISA 2020, i dati e le statistiche sui soggetti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale relativi all'anno di imposta 2019 sono stati pubblicati dal Dipartimento Finanze del MEF. Le informazioni su reddito medio, distribuzione territoriale e punteggi sono state diffuse. Disponibile anche un portale dedicato, realizzato dall'Agenzia delle Entrate.

 

ISA 2020, i dati relativi ai soggetti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale sono stati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A renderlo noto è il comunicato stampa del MEF numero 143 del 14 luglio 2021.

Vengono messi in evidenza i dati più significativi rispetto alla platea dei contribuenti e delle partite IVA, rilevati grazie alle dichiarazioni dei redditi 2020 che si riferiscono al periodo d’imposta 2019.

Dal reddito medio alla distribuzione sul territorio viene scattata una fotografia dei soggetti ISA, le cui informazioni sono raccolte e organizzate anche in un apposito portale realizzato dall’Agenzia delle Entrate.

ISA 2020, dati e statistiche MEF su lavoratori e partite IVA

 

Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato le statistiche relative agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, basate sulle dichiarazioni delle persone fisiche titolari di partita IVA 2020, che si riferiscono al periodo d’imposta 2019.

Il comunicato stampa del MEF numero 143 del 14 luglio 2021 scatta una fotografia dei soggetti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale che, a partire dal 2018, hanno sostituito gli Studi di Settore.

Come sottolinea il comunicato stesso:

“i nuovi indicatori statistici introdotti dall’Agenzia delle Entrate per valutare l’affidabilità fiscale di imprese e lavoratori autonomi, concepiti con l’obiettivo di passare da strumenti con mera funzione di controllo a strumenti basati sull’adempimento spontaneo degli obblighi tributari e che stimolino la cooperazione tra Fisco e contribuenti.”

Le cosiddette “pagelle fiscali” interessano una platea di 2.740.641 contribuenti, il 18 per cento in meno confrontando il 2019 con il 2018.

Un calo che però è conseguenza dell’estensione del regime forfettario fino ai 65.000 euro di reddito annuale, prevista della Legge di Bilancio 2019. Nel regime agevolato, che non prevede l’applicazione degli ISA, sono confluite molte delle partite IVA.

Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio, la ripartizione dei contribuenti nel 2019 è la seguente:

  • il 52 per cento nel Nord Italia;
  • il 27 per cento nel Sud e Isole;
  • il 21 per cento al Centro.

A livello di distribuzione per macro settore economico, invece, prevale il settore dei servizi con il 53 per cento dei 175 ISA previsti.

A livello reddituale, si è registrato un innalzamento, probabilmente causato dalle modifiche al regime forfettario citate in precedenza:

“Con gli ISA 2019 i ricavi e i compensi medi dichiarati dai soggetti sono pari a 288.400 euro, in notevole aumento (+15,6%) rispetto al periodo d’imposta precedente, principalmente a causa delle maggiori adesioni al regime forfetario: lo spostamento delle posizioni con minori ricavi/compensi verso il regime agevolato ha, dunque, incrementato il valore medio dei ricavi/compensi.”

Nello specifico i redditi suddivisi per categorie sono i seguenti:

  • 37.500 euro per le persone fisiche;
  • 45.650 euro per le società di persone;
  • 34.670 euro per le società di capitali ed enti.

Infine, in relazione ai punteggi ottenuti, circa il 38 per cento dei soggetti raggiunge almeno l’8 (in una scala da 1 a 10).

Nel complesso sono 1.049.803 i contribuenti con punteggio elevato, in linea con il dato relativo all’anno precedente.

Per ulteriori dettagli sul rapporto si può consultare consultare i dati diffusi con il comunicato stampa e pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze del MEF.

ISA, il portale dedicato a dati e statistiche

Per approfondire i diversi aspetti legati ai soggetti che applicano gli ISA, può essere utile il portale dedicato, realizzato dall’Agenzia delle Entrate.

Il sito dà la possibilità di consultare le statistiche dei dati acquisiti dall’Anagrafe tributaria, ottenuti grazie ai modelli inviati inviati dai soggetti ISA relativi agli anni di imposta 2018 e 2019.

Le informazioni possono essere lette con diversi livelli di dettaglio e criteri di aggregazione.

Si possono consultare i dati in base alla tipologia di contribuente secondo i seguenti livelli di dettaglio:

  • dati nazionali;
  • macroaree economiche;
  • dati regionali;
  • singoli ISA.

Sono inoltre presenti tre sottosezioni:

  • “Ricavi/Compensi (media)”
  • “Valore Aggiunto (media)”;
  • “Reddito (media)”.

Una parte del portale è dedicata ai punteggi medi per tutti gli indicatori elementari di anomalia, che concorrono a formare il punteggio ISA totale.

Nell’area del sito compaiono anche le frequenze con le quali gli indicatori sono stati verificati.

Nella parte dedicata al livello regionale, vengono presentati i dati distinti per numero di contribuenti, di addetti, valore medio dei ricavi/compensi e dei redditi, valore medio del punteggio ISA con e senza anomalie.

 

La consultazione e la comprensione delle informazioni è facilitata mediante l’utilizzo di grafici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 15/07/96

Fonte: Informazione fiscale