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Comunicati stampa

Approvato dai due rami del parlamento il testo del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza): la replica di Draghi alla Camera.

Discorso Draghi, video Senato/ Ok Camera a Recovery Plan: "riforme PNRR  fondamentali"

Nella seduta del 27 aprile, anche il Senato, con 224 voti a favore, 16 contrari e 21 astenuti (dopo la Camera con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti) ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del premier Mario Draghi in merito al Recovery Plan da 248 miliardi tra fondi europei e risorse nazionali.

 

In sede di replica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha voluto sottolineare che la scadenza del 30 aprile non è mediatica, come si è detto: è che, se si arriva prima, si ha accesso ai fondi prima. La Commissione andrà sui mercati a fare la provvista per finanziare questo fondo intorno, a maggio-giugno, poi la finestra si chiuderà temporaneamente per l'estate e quindi, se il Piano viene presentato subito, si ha accesso ad una quota della prima provvista. 

 

Il contributo che il Parlamento può dare al Piano è solo all'inizio. 

Infatti, tutte queste riforme che sono contenute nel Piano saranno adottate con provvedimenti e strumenti legislativi (disegni di legge, leggi delega, decreti-legge), nei cui procedimenti di adozione il Parlamento avrà, un ruolo determinante nella discussione e nella determinazione del contenuto

 

Vi sono state richieste di chiarimenti da parte di molti sull'attuazione del Piano e, in particolare, sul ruolo degli enti locali e delle autonomie.

La vera sfida, non appena questo Piano viene consegnato, è quella di trovare un modo di attuazione dove amministrazioni locali, territoriali, Governo centrale, che sono chiamati a una mole di interventi, soprattutto investimenti pubblici, decisamente eccezionale, trovino uno schema di governo del Piano. Il processo è relativamente chiaro per quel che riguarda la parte di attuazione dei ministeri; è invece molto più complesso per quanto riguarda il coordinamento del ruolo che avranno il Governo, da una parte, e i vari enti locali, dall'altra, che sono però appunto gli attuatori del Piano, a cui vengono destinati 90 miliardi, poco meno di 90 miliardi, cioè il 40 per cento del totale dei fondi viene destinato agli enti locali.

 

Ha fatto alcune osservazioni sulle poche risorse ai giovani, alle donne lavoratrici, al Sud e alle infrastrutture digitali.

Tutto il Piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni. Ai giovani bisogna garantire welfare, una casa e un'occupazione sicura: le misure del Piano per le famiglie giovani, per le infrastrutture sociali, per le case popolari e gli incentivi fiscali per i mutui. Inoltre, il Piano interviene per garantire in maniera equa e adeguata il diritto allo studio, stanzia quasi un miliardo per gli alloggi studenteschi, mezzo miliardo per le borse di studio per accedere all'università; prevede l'ampliamento dei dottorati attraverso un finanziamento cumulativo di circa un miliardo.

 

Ha ribadito inoltre l'introduzione di una previsione per condizionare l'esecuzione dei progetti finanziati non solo dal PNRR ma anche dal REACT-EU e dal Piano complementare alla nuova occupazione giovanile e femminile.

 

Il Piano prevede importanti misure a sostegno delle donne lavoratrici: vi sono interventi a favore dell'imprenditoria femminile, ma soprattutto un corposo pacchetto per aiutare ad alleggerire il carico familiare che spesso grava sulle spalle delle donne. Il Piano asili nido stanzia ben 4,6 miliardi per gli asili nido e le scuole d'infanzia. 

 

In merito al Mezzogiorno il Piano esplicita in maniera chiara come verranno spese le risorse inserite sia nei piani del dispositivo europeo sia nei fondi aggiuntivi. Al Sud andrà il 40 per cento delle risorse a fronte del 34 per cento della popolazione e saranno ripartite con il criterio del territorio. Alcune Missioni del Piano prevedono poi investimenti in quote ancora maggiori: la Missione 3, Infrastrutture per la mobilità sostenibile, dove la quota del Mezzogiorno arriva al 53 per cento, o alla Missione 4, Istruzione e ricerca, dove tocca il 46 per cento.

 

Inoltre, oltre il 45 per cento degli investimenti nella connettività a banda ultralarga sarà nelle regioni del Sud.

Ha ribadito che gli interventi al Sud convergono su quattro priorità: il miglioramento dei servizi, la sostenibilità, le connessioni, i collegamenti e l'attrazione di nuovi investimenti

A proposito dell'osservazione sui livelli essenziali delle prestazioni, la loro definizione è molto importante per il Governo, infatti è contenuta nel Piano. Alcuni esempi: il programma per la garanzia e occupabilità dei lavoratori, la riforma delle politiche attive del lavoro, la riforma della non autosufficienza, che si basano proprio sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni.

 

Il Governo sta anche lavorando, in particolare, sul tema degli asili nido, in modo da aumentare l'offerta delle prestazioni di educazione e cura della prima infanzia, nei territori più lontani dall'obiettivo europeo del 33 per cento di bambini che possono accedere al servizio.

 

Per quanto riguarda la banda larga, il Governo intende stanziare 6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G: l'obiettivo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque, senza distinzioni territoriali ed economiche. A maggio, verrà avviata la mappatura dei piani di investimento previsti dai privati per identificare le aree del Paese che, senza interventi del Governo, resterebbero sfavorite. Per queste aree, è previsto un contributo statale per assicurarci che non si creino nuovi divari digitali da qui al 2026.

 

Grazie a questa nuova e completa infrastruttura si intende investire per ammodernare la nostra amministrazione, connettere tutte le scuole e gli ospedali, incentivare le imprese a investire e a digitalizzarsi.

In merito ai settori, essenzialmente cultura e turismo, sono previsti interventi per la valorizzazione dei siti storici e culturali, volti a migliorare la sicurezza, l'accessibilità e la loro attrattività. Ci sono investimenti nel digitale per consentire il collegamento dell'intero ecosistema turistico e per migliorare la competitività delle imprese.

 

Per quanto riguarda Roma, altro tema sollevato, il PNRR prevede un'iniziativa specifica che si chiama Caput Mundi, da 500 milioni di euro, per finanziare progetti che valorizzano il patrimonio storico e culturale della città di Roma; permettono la messa in sicurezza di luoghi pubblici ed edifici storici, digitalizzano i servizi culturali e rinnovano parchi e giardini storici.

Nel complesso, si intende avviare un progetto che, muovendo dalla capitale, porti il turismo lungo i percorsi nazionali spesso meno noti ma non meno unici.

Per il tema del made in Italy uno degli obiettivi principali della Missione 1 è favorire l'internazionalizzazione e la crescita dimensionale delle imprese, soprattutto nei settori più innovativi e strategici. In questo senso vanno gli interventi nell'ambito del Fondo per l'internazionalizzazione, la cui dotazione è di circa 1,2 miliardi e quelli specifici sui settori ad alta tecnologia, come l'aerospazio. In generale, gli investimenti su ricerca e sviluppo continueranno un made in Italy improntato sempre di più sulla capacità innovativa.

 

In merito alle garanzie chieste relativamente al superbonus, ha ribadito che tra PNRR e Fondo complementare sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse che erano state stanziate in precedenza. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno del 2023 per le case popolari.

 

Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021: l'ecobonus tira poco perché le procedure sono troppo complesse e, quindi, con un DL che verrà presentato entro il mese di maggio, interveniamo con importanti semplificazioni per far sì che la gente lo possa usare.

 

Ci sono stati anche rilievi sull'agricoltura. Diversi progetti riguardano la sua digitalizzazione e stanziamo 500 milioni per l'innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare. Il progetto sostiene l'ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l'introduzione di tecniche di agricoltura di precisione e l'utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l'ammodernamento del parco automezzi, al fine di ridurre le emissioni.

 

Sul tema dell'idrogeno ha sottolineato come il PNRR stanzi complessivamente 3,6 miliardi sullo sviluppo dell'idrogeno. E' evidente che la transizione debba tendere all'utilizzo dell'idrogeno verde. Questo richiederà un'efficacia nel raggiungimento degli obiettivi di generazione di elettricità da sorgenti rinnovabili, in assenza delle quali si dovranno considerare tecniche alternative per la generazione del vettore idrogeno. Il target previsto è il 72 per cento dell'elettricità globale da fonte rinnovabile nel 2030.

 

In tema di punti di ricarica dei veicoli elettrici l'obiettivo è sviluppare 7.500 punti di ricarica nelle superstrade e circa 13.700 punti di ricarica nei centri urbani.

Più in generale, sono arrivate osservazioni apparentemente opposte circa la transizione ambientale: per alcuni si teme che possa far danno al nostro sistema industriale esistente, da altri si chiede che essa permei ogni ambito di intervento. Il Governo è convinto che la transizione ecologica debba riguardare tutti i settori produttivi, essa è una priorità trasversale per tutto il Piano.

 

Il PNRR alloca circa il 40 per cento delle risorse ad obiettivi climatici; oltre agli interventi previsti nella Missione 2, ci sono quelli sui trasporti e sull'efficienza energeticaLa transizione ambientale sia un motore di sviluppo e di occupazione, soprattutto per i giovani, ad esempio: la filiera dell'automotive e i cambiamenti che vengono ad essa apportati dalla mobilità elettrica; per questo sono presenti significativi, specifici investimenti nelle batterie.

 

Per quanto riguarda il tema della Commissione sulla valutazione di impatto ambientale, la durata media della conclusione dei procedimenti è di oltre due anni. Non sono tempi compatibili con le infrastrutture di cui si ha bisogno e che vengono messe in campo anche per andare incontro agli obiettivi ambientali. 

In merito ad un'osservazione sul consumo di suolo, che ha particolare rilievo nel Piano e su cui il Governo si impegna a presentare una legge; ha citato l'investimento nel Parco AgriSolare, che sarà realizzato senza consumo di suolo.

 

In merito al tema dell'alta velocità, il Piano e il Fondo complementare prevedono investimenti per oltre 15 miliardi: un esempio è la linea Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. Ha affermato:” Ho detto che è “vera” alta velocità, dove i treni potranno viaggiare fino a 300 chilometri all'oraCon questi investimenti ci si metterà lo stesso tempo da Roma a Torino e da Roma a Reggio Calabria.” Tutte le linee ad alta velocità non sono progetti vecchi, ma sono progetti estremamente innovativi. La Roma-Pescara è una novità assoluta. Il raddoppio del binario sulla linea esistente della Palermo-Catania-Messina va incontro a un'esigenza avanzata dalla regione Sicilia. Per gli interventi ferroviari al Nord sono destinati 8,6 miliardi: consentono di potenziare i servizi di trasporto su ferro e stabiliscono per le merci connessioni efficaci con il sistema dei porti esistenti. In particolare, grazie ai lavori sul tratto Liguria-Alpi, i tempi di percorrenza sono dimezzati sia sulla tratta Genova-Milano sia su quella Genova-Torino e la capacità sarà aumentata da 10 a 24 treni per ora.

 

Diverse questioni sono state poste a proposito dell'housing sociale. I 500 milioni dell'housing sociale sono inseriti nel Programma innovativo della qualità dell'abitare. Attraverso questo progetto, vengono investiti 2,8 miliardi nella realizzazione di nuove strutture di edilizia residenziale pubblica per ridurre le difficoltà abitative, con particolare riferimento al patrimonio pubblico esistente e alla riqualificazione delle aree degradate, e puntiamo sull'innovazione verde e sulla sostenibilità.

 

Sono stati fatti anche degli interventi a proposito delle aree colpite da eventi sismici. Per queste aree sono previsti 1,78 miliardi di euro del Fondo complementare. Il PNRR, poi, prevede diversi interventi di riqualificazione di edilizia pubblica, nell'ambito dei quali sono previsti anche interventi di prevenzione antisismica.

C'è, poi, stata una osservazione sui fondi stanziati per la ricerca. Le risorse per la ricerca sono aumentate rispetto alla precedente versione del Piano, ma non basta. Oltre al PNRR, la ricerca di base deve ricevere un maggiore supporto con le politiche ordinarie ed essere sottoposta a valutazione, in modo da verificare l'efficacia degli investimenti.

Ha evidenziato le numerose sollecitazioni sulla tassazione. La riforma del fisco fa parte di quell'insieme di riforme che, sebbene non ricomprese nel perimetro delle azioni previste dal Piano, devono accompagnarne l'attuazione. La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e, in tal senso, è parte integrante della ripresa che si intende innescare, anche grazie alle risorse europee.

 

Per fare la riforma fiscale occorre un'ampia condivisione politica. Il Governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio del 2021

Per realizzare in tempi certi la riforma, definendone i decreti attuativi, il Governo, dopo l'approvazione della legge delega, istituirà una commissione di esperti.

Sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione, il Governo si impegna ad attuare il monitoraggio già in corso con la piattaforma per i crediti commerciali gestita dal Ministero dell'Economia. Contestualmente, si provvede a rafforzare l'attività di sensibilizzazione nei confronti delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali per il miglioramento dei processi necessari ad accelerare le procedure di pagamento. Ma anche le azioni di rafforzamento della pubblica amministrazione previste nel Piano contribuiranno a migliorare la situazione dei pagamenti.

 

n merito all’osservazione sull'importanza del Terzo settore, ha sottolineato che il valore del Terzo settore è parte integrante del Piano, in particolare la componente dedicata a infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore. Ciascuno dei tre ambiti di intervento prevede proprio che ci sia coprogettazione e siano sfruttate le sinergie tra impresa sociale, volontariato e amministrazione. 

 

La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni, per venire a un altro punto, è obiettivo essenziale per la riuscita del Piano e, più in genere, per il rilancio del settore delle costruzioni. In merito agli appalti, si intende riformare la disciplina nazionale sulla base delle tre direttive dell'Unione europea. Occorre renderla più snella, rispetto a quella vigente, anche sulla base di una comparazione con la normativa adottata in altri Stati membri dell'Unione europea. A tal fine, si interverrà con una legge delega da presentare entro il 2021. Inoltre, si intende prorogare le semplificazioni adottate con il DL n. 76 del 2020 fino al 2023.

 

A prescindere dal PNRR, la semplificazione normativa e amministrativa è un obiettivo cruciale per il Governo. Il Piano contiene numerose misure per accelerare l'attuazione degli interventi. Le riforme previste nel Piano sono accompagnate da indicazioni sulle tempistiche; sarà approvato un DL già a maggio con gli interventi urgenti di semplificazione. Naturalmente, questo lavoro di semplificazione continuerà in modo progressivo, continuo e costante fino al 2026.

 

In merito allo sport, si intendono potenziare le infrastrutture per lo sport e favorire le attività sportive, a cominciare dalle prime classi delle scuole primarie. Delle infrastrutture sportive scolastiche beneficerà, inoltre, l'intera comunità territoriale, al di fuori dell'orario scolastico, attraverso convenzioni e accordi con le stesse scuole con gli enti locali e con le associazioni sportive e dilettantistiche locali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 28/04/2021

Fonte: Fisco e tasse 

E' il provvedimento pubblicato dall'Agenzia delle Entrate il 26 aprile 2021.

ISA: come accedere al regime premiale per il 2020

Per il calcolo, è necessaria l'acquisizione degli ulteriori dati, anche in modalità massiva.

ISA 2021, tutto pronto per l’applicazione della pagella dell’imprenditore.

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate pubblicato il 26 aprile definisce punteggi e regole per l’accesso ai premi per l’affidabilità fiscale.

Ai fini del calcolo degli ISA in dichiarazione dei redditi 2021, sarà necessaria l’acquisizione degli ulteriori dati predisposti dall’Agenzia delle Entrate.

Le istruzioni operative sono contenute nel provvedimento del 23 aprile, che conferma la doppia via per l’acquisizione massiva dei dati da parte dei soggetti delegati o non al Cassetto Fiscale.

Il pacchetto di istruzioni per l’applicazione degli ISA 2021 e per l’accesso ai benefici premiali è al completo.

 

Il provvedimento del 26 aprile conferma i livelli minimi di affidabilità fiscale per l’accesso ai benefici e, al fine del calcolo del voto in pagella, sarà possibile considerare la media dei punteggi ottenuti per il periodo d’imposta 2020 e 2019.

ISA 2021, benefici premiali: dai punteggi al calcolo, le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate conferma le regole per l’accesso ai benefici premiali. Il provvedimento del 26 aprile lascia invariati rispetto allo scorso anno i punteggi minimi ISA da conseguire.

Per agevolare i contribuenti virtuosi, con “voto in pagella” alto anche nelle precedenti annualità, è consentito il calcolo attraverso la media semplice dei livelli di affidabilità ottenuti applicando gli ISA in dichiarazione dei redditi per i periodi d’imposta 2019 e 2020.

Per gli ISA 2021, il provvedimento del 26 aprile conferma che bisognerà raggiungere un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno ad 8 per accedere alle premialità relative all’utilizzo in compensazione dei crediti maturati senza l’apposizione del visto di conformità.

L’accesso è inoltre consentito anche sulla base della media del punteggio ISA del periodo d’imposta 2020 e 2019, che dovrà esser pari almeno a 8,5.

Per beneficiare dell’esclusione degli accertamenti analitico-presuntivi, il punteggio minimo da conseguire è pari a 8,5 in relazione alla singola annualità e sale a 9 nel caso di media tra 2020 e 2019.

È invece pari a 9 il voto in pagella minimo da conseguire, sia in caso di calcolo sulla singola annualità che in caso di media tra i punteggi dei due periodi di imposta, ai fini della disapplicazione della disciplina delle società non operative.

Il punteggio minimo di 8,5, 9 in caso di media, consente di beneficiare dell’esclusione degli accertamenti analitico presuntivi. Bisogna invece conseguire l’8 in pagella per beneficiare della riduzione di un anno dei termini di decadenza per le attività di accertamento relative al 2020, senza poter sfruttare la chance del calcolo effettuato sulla media dei punteggi dei due anni d’imposta.

Infine, per l’aumento delle soglie per l’accertamento sintetico del reddito, il punteggio ISA da conseguire è pari a 9, anche in caso di media tra 2020 e 2019.

Benefici premiali Punteggio ISA 2021 Punteggio ISA media a.i. 2020 e 2019
a) l’esonero dall’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione annuale per la compensazione di crediti per un importo non superiore a 50.000 euro annui relativamente all’imposta sul valore aggiunto e per un importo non superiore a 20.000 euro annui relativamente alle imposte dirette e all’imposta regionale sulle attività produttive 8 8,5
b) l’esonero dall’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione annuale ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto per un importo non superiore a 50.000 euro annui 8 8,5
c) l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative di
cui all’articolo 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, anche ai fini di quanto previsto al secondo periodo del comma 36-decies dell’articolo 2 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148
9 9
d) l’esclusione degli accertamenti basati sulle presunzioni semplici di cui all’articolo 39, primo comma, lettera d), secondo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e all’articolo 54, secondo comma, secondo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 8,5 9
e) l’anticipazione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento previsti dall’articolo 43, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, con riferimento al reddito di impresa e di lavoro autonomo, e dall’articolo 57, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 8 -
f) l’esclusione della determinazione sintetica del reddito complessivo di cui all’articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, a condizione che il reddito complessivo accertabile non ecceda di due terzi il reddito dichiarato 9 9

I contribuenti che conseguono, nel medesimo periodo di imposta, sia reddito di impresa sia reddito di lavoro autonomo, accedono ai benefici premiali di cui ai precedenti punti se:

  • applicano, per entrambe le categorie reddituali, i relativi ISA, laddove previsti;
  • il punteggio attribuito a seguito dell’applicazione di ognuno di tali ISA, anche sulla base di più periodi d’imposta, è pari o superiore a quello minimo individuato per l’accesso al beneficio stesso

ISA 2021, acquisizione ulteriori dati per il calcolo del livello di affidabilità fiscale: modalità massiva a due vie

Il provvedimento del 23 aprile 2021 ha fornito le istruzioni operative e le specifiche tecniche per l’acquisizione dei dati in modalità massiva da parte dei soggetti con o senza delega al Cassetto Fiscale.

Sulla base di quanto disposto dal decreto MEF del 2 febbraio 2021, per il calcolo degli ISA bisognerà considerare gli ulteriori dati resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate, direttamente utilizzati dai contribuenti interessati per il calcolo ISA 2021 o, laddove ritenuti non corretti e ove consentito, modificati. Si tratta degli “ISA precalcolati” da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Le specifiche tecniche pubblicate il 23 aprile confermano che per l’acquisizione in modalità massiva degli ulteriori dati le regole previste sono diverse per i soggetti incaricati con o senza delega al Cassetto Fiscale.

I soggetti incaricati alla trasmissione telematica e delegati alla consultazione del Cassetto Fiscale del contribuente, trasmettono all’Agenzia delle entrate, attraverso il servizio telematico Entratel, il file contenente l’elenco dei contribuenti per cui risultano in possesso della delega e per i quali richiedono tali dati.

I soggetti incaricati alla trasmissione telematica non provvisti di delega alla consultazione del Cassetto Fiscale del contribuente, trasmettono all’Agenzia delle entrate, attraverso il servizio telematico Entratel, il file contenente l’elenco dei contribuenti per cui risultano delegati alla richiesta dei medesimi dati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

data di pubblicazione: 27/04/2021

Fonte: Informazione fiscale 

 

Le misure , le risorse, i tempi di attuazione del PNRR Draghi giunto all'ultimo atto: nuove competenze nel lavoro, piu asili nido e tempo pieno.

Recovery Plan : Formazione, Lavoro e incentivi nel Piano di Ripresa e  Resilienza ( PNRR )

E' pronto il Recovery plan che approda nuovamente in Parlamento nella nuova versione Draghi prima di essere presentato ufficialmente all'Europa, il 30 aprile..

 Oggi 26 aprile sarà illustrato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi alla Camera, e domani alle 15:00, in assemblea al Senato .

L'approvazione definitiva è affidata al voto del Parlamento, domani 27 aprile.

 Come noto il Piano si sviluppa intorno a tre assi strategici

  1. Digitalizzazione e innovazione
  2. transizione ecologica
  3. Inclusione sociale

 

Di questo 3° punto  fanno parte le misure  che devono aiutare la crescita economica in un ottica però di coesione sia territoriale che sociale perche la pandemia ha accentuato molte disuguaglianze.  Le priorità sono quindi parita di genere, valorizzazione dei giovani e superamento dello squilibrio Nord Sud. Concetti ampi e non nuovi purtroppo ma ancora non sufficientemente realizzati daI Governi precedenti 

 

Il recovery plan rivisto dal Governo Draghi  prevede per la missione  5 "inclusione e coesione "un budget di  quasi 20 miliardi suddivisi in  ulteriori  tre componenti:

  •  Politiche per il lavoro  cui vanno  6,7 miliardi; 
  • Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore per i quali sono in preventivo oltre 11 miliardi 
  • Coesione territoriale (1,7 miliardi)

 

Vediamo di seguito gli strumenti del Recovery plan specificamente previsti in favore di questo obiettivo  sostanzialmente negli ambiti del lavoro, degli aiuti alle famiglie  strutture per anziani e disabili,  insieme a  quelli della  missione "Istruzione e ricerca"  che riforma e potenzia il sistema formativo, nella consapevolezzache questo settore è fondamentale per i   assicurare un futuro all'Italia 

 

1) PNRR e lavoro: nuove competenze per l'occupazione e incentivi per donne e giovani

Un capitolo importante delle risorse a disposizione in tema di lavoro  è occupato dalle politiche attive del lavoro per le quali si prevede di:

  1. rafforzare l'assegno di ricollocazione,
  2. far partire  un  programma nazionale «Garanzia di occupabilità dei lavoratori» - GOL  - che prenda in carico i disoccupati di lungo e breve periodo  compresi i percettori di RdC, Naspi, Cigs con adozione di  “Piano Nazionale Nuove Competenze” di formazione minima per tutti i  disoccupati. Saranno incaricati Ministero del lavoro,  ANPAL e Regioni entro il 2021, 
  3.  rafforzare i centri per l’impiego con  ulteriori 200 milioni  rispetto alle previsioni della legge di bilancio 2019 che  già prevedevano nuove assunzioni e milgioramento delle infrastrutture

 

Misure per le donne e i giovani:

  1.  introduzione della certificazione di genere  e di un meccanismo premiale per le aziende inlinea con gli obiettivi di parita  di genere nei percorsi e nei trattamenti salariali  da attivare in forma sperimentale  partire dal  2 quadrimestre 2022. Il sistema di certificazione sarà aperto a tutte le imprese (grandi, medie, piccole e microimprese). Fino al  2026 la certificazione sarà agevolata per le imprese di medie, piccole e micro dimensioni, e accompagnata da servizi di accompagnamento e assistenza.
  2. sistematizzazione degli attuali incentivi per l'imprenditoria femminile e  messa a regime del Fondo Impresa Donna istituito dalla legge di bilancio 2021
  3. potenziamento del Servizio Civile Universale per diffondere il valore della cittadinanza attiva e le competenze trasversali dei giovani 
  4. Rafforzamento del sistema duale (formazione dei  giovani in azienda  e riforma dell'apprendistato per favorire l'incontro scuola e mondo del lavoro)
  5. Lotta al lavoro sommerso con ervisione delle sanzioni  e delle modalità operative delle ispezioni INL ( entro il primo trimestre 2022).

 

Nella premessa al Piano resisitenza e resilienza viene citata come riforma collegata a questo ambito l'attesa riforma  degli ammortizzatori sociali, per i quali sono già in corso i tavoli di contronto tra Ministero e parti sociali.

 

2) Recovery: piano privilegiato per l'istruzione

Alla missione “istruzione e ricerca”, la bozza di PNRR  assegna  ben 32 miliardi  di cui 20 destinati al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione (dagli asili nido alle università) e 12 miliardi alla voce “dalla ricerca all’impresa”. In realta ii potenziamento degli asili nido  forse  rientra  concettuamente nelle misure sostegno alle famiglie e al lavoro delle donne. In ogni caso si prevedono 

  • per i nuovi asili nido e scuole dell'Infanzia quasi 5 miliardi per creare oltre 220mila nuovi posti   (oggi il divario tra posti disponibili nelle strutture e numero di bambini fino a 2 anni  è pari al 25,5% (quasi 8 punti percentuali sotto la media Ue). 
  • Piano di estensione delle scuole a  tempo pieno con ristrutturazione degli spazi mensa in 1000 scuole entro il 2026
  • potenziamento delle infrastrutture dello sport a scuola (nuova costruzione e messa in sicurezza delle palestre attuali) con 300 milioni disponibili da utilizzare entro il 2026
  • ricorso ai TEST iNVALSI per ridurre i divari territoriali nella scuola media e superiore
  • finanziamento di borse di studio universitarie  con aumento fino a 4000 euro  ed estensione del numero 
  • Riforma delle classi di laurea e dei crediti in modo da rafforzare  le competenze multidisciplinari 
  • Ampliamento delle lauree professionalizzanti ed eliminazione  degli esami di stato  per determinate professioni ( Vedi l'articolo:"Professioni: con il Recovery  le lauree diventano abilitanti"
  • rafforzare   il sistema di  formazione professionale terziaria ( ITS istituti tecnici superiori -  a livello universitario) per i quali  1,5 miliardi serviranno  per creare laboratori con tecnologie 4.0, formazione dei docenti , sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per far incontrare domanda e offerta di lavoro
  • Riforma anche del reclutamento degli insegnanti e dei processi di formazione,  con semplificazione dei concorsi di accesso . I fondi ammontano a 830 milioni di euro.
  •  1,5 miliardi di risorse sono destinati invece ad  aumentare gli alloggi studenteschi 
  • Piani di formazione  obbligatoria  per il personale scolastico in particolare in ambito digitale  e Scuola di alta formazione per i dirigenti 
  • Interventi di cablaggio digitale delle scuole e laboratori  (100mila classi e 40mila edificio scolastici )
  • Riforma dei dottorati e nuovi percorsi universitari dedicati alla transizione digitale e ambientale ( a carico del MIUR, entro il 2025) 
  • circa 250 milioni di euro sono destinati alla contrasto alla povertà educativa e ll'abbandono scolastico al Sud

3) Famiglia, disabilità, anziani nel PNRR

 

Tornando alla missione "Inclusione sociale" un capitolo  dei fondi del PNRR è dedicato rafforzare servizi sociali territoriali per il sostegno a domicilio  alle persone disabili e agli anziani per prevenire il ricorso alle residenze e istituti dedicati. Inoltre  sono previsti:

  • entro il 2023 un piano di intervento organico per gli anziani non autosufficienti  sempre privilegiando di servizi domiciliari rispetto alle  tradizionali case di riposo (RSA )
  • interventi per rafforzare le infrastrutture di housing temporaneo per i soggetti piu fragili 

 

Ben 9 miliardi   al capitolo Rigenerazione urbana e housing sociale con  contributi  ai Comuni  sopra i 15mila abitanti per piani di rigenerazione urbana ovvero:  

  • rigenerazione di aree urbane degradate  
  • riutilizzo di aree pubbliche e spazi verdi  
  • sinergie tra citta metropolitane e comunc limitrofi  ai fini della sostenibilità ambientale  
  • superamento degli insediamenti abitativi  abusivi per il contrasto al caporalato: entro il 2022 prevista la mappatura  degli insdiamenti da risanare.

 

Gli obiettivi saranno perseguiti anche con l'aiuto degli enti del terzo settore 

 

Sul sostegno alle famiglie con figli il PNRR ricorda il collegamento stretto alla riforma già in corso , con i fondi già stanziati dalla legge di bilancio,  del cosiddetto FAMILY ACT  con 

  • il Fondo per l'assegno unico universale per i figli
  • la revisione dei congedi e dei maccanismi di conciliazione vita-lavoro
  • il sostegno ai percorsi di studio e  all'autonomia dei giovani 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Data di pubblicazione: 26/04/2021

Fonte: Fisco e tasse