Cedolare secca affitti brevi: le novità della Legge di bilancio 2024
- Comunicati stampa
- Fisco
- Mercoledì20,Dicembre,2023
La bozza della Legge di Bilancio contiene novità per le locazioni brevi: la cedolare secca aumenta ma per quali immobili?
La bozza di Legge di Bilancio 2024 con alcuni interessanti emendamenti approvati in Commissione Bilancio del Senato, prosegue il suo iter, ed è attesa in Aula per il giorno 20 dicembre.
Secondo le anticipazioni dovrebbe essere approvata in via definitiva con voto di fiducia entro il 22 dicembre.
In attesa del testo definitivo, ricordiamo che già la prima bozza di ddl prevedeva una cedolare secca sugli affitti brevi in salita al 26%.
Vediamo alcuni dettagli approvati in data 18.12 con emendamento.
Affitti brevi: cedolare secca al 26%, per quali immobili?
La norma in questione nella versione del disegno di legge presentato dal Governo, prevedeva l’aumento, dal 1° gennaio 2024, dell’aliquota della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26% in caso di destinazione alla locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta.
Nel caso in cui siano destinati alla locazione breve più di un appartamento per ciascun periodo d'imposta ovvero nel caso in cui non sia esercitata l'opzione per l'applicazione del regime di cedolare secca, la ritenuta si considera operata a titolo di acconto.
Con l’emendamento approvato l’aliquota resterebbe al 21% su una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, mentre salirebbe al 26% sulle eventuali altre.
L’emendamento prevede inoltre che la ritenuta si consideri a titolo di acconto e non di imposta.
Inoltre si disporrebbe che, se il soggetto non residente è in possesso di una stabile organizzazione in Italia oppure in uno Stato membro UE, adempie agli obblighi derivanti dalle locazioni brevi tramite la stabile organizzazione.
Nel caso invece gli stessi soggetti sono riconosciuti privi di stabile organizzazione in uno Stato membro dell’Unione europea, ai fini dell’adempimento degli obblighi deve essere nominano un rappresentante fiscale.
Altra novità per gli affitti brevi riguarda invece, l'introduzione del CIN codice identificativo nazionale la cui norma è stata confermata dalla Legge n 191/2023 di conversione del collegato fiscale.
Oltre al codice CIN che dovrà essere richiesto su istanza degli interessati, si prevede un impianto sanzionatorio ad hoc per tali tipologie di locazioni.
Scopo di questo codice è quello di contrastare l’evasione imponendo ai proprietari di registrarsi in una piattaforma telematica nazionale, rafforzando il meccanismo in vigore basato su codici regionali necessari per promuovere l’offerta del proprio immobile.
Cedolare secca: che cos'è?
Ricordiamo che la cedolare secca, prevista dall'art 3 del Dlgs n 23/2011, riguarda le locazioni di immobili abitativi operate da persone fisiche al di fuori dell’esercizio dell’impresa.
La cedolare è un’imposta sostitutiva dell' IRPEF, delle addizionali regionale e comunale, nonché delle imposte di registro e di bollo relative al contratto di locazione.
E' regime opzionale applicabile con tutte le condizioni previste dalla norma e su opzione del contribuente.
Le aliquote attuali sono: quella ordinaria del 21% e quella ridotta al 10% applicabile alle locazioni a canone concordato
Infine ricordiamo che con l'art 4 del DL n. 50/2017 il legislatore ha disciplinato le “locazioni brevi” prevedendo espressamente la possibilità di applicare la cedolare secca nella misura del 21%.
FONTE: FISCO E TASSE
DATA: 20/12/2023