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Circolari

Resto al Sud 2019: via alle domande degli under 46

Ecco la modulistica per la domanda dal 9.12.2019 per l'agevolazione "Resto al Sud" 2019 ampliata a professionisti e imprenditori under 46; testo decreto e nuova circolare

 

 

Come noto nella legge di bilancio 2019, pubblicata in Gazzetta Ufficiale come Legge n.145 del 30.12.2018  è stata  estesa la possibilità di fruire dell’agevolazione detta “Resto al Sud” introdotta dal DL  91/2017 e volta a favorire la nuova imprenditoria nelle regioni meridionali. Le novità riguardavano: 

  • l’ampliamento del limite di età  fino a 45 anni (compiuti)
  • l' accesso anche  per attività di liberi  professionisti

Per accedere è necessaria la residenza nelle regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) e nelle aree del Centro Italia colpite dai sismi del 2016 2017 .

E' possibile anche il  trasferimento in una delle Regioni citate entro 60 giorni dalla comunicazione  dell’accoglimento della domanda o entro 120 giorni se il richiedente era residente all’estero. La  residenza  deve essere mantenuta per tutta la durata del finanziamento.
Nello specifico , l’agevolazione consiste in un finanziamento, fino a 50.000 euro, suddiviso in:

  • 35 per cento a fondo perduto e
  • 65 per cento come  prestito a tasso zero da rimborsare  in otto anni. 

Il finanziamento può essere richiesto da chi intende avviare un'attività nelle forme giuridiche di impresa individuale o di società, anche cooperativa; in questo caso l'ammontare massimo arriva a 200 mila euro.  Sono escluse le  attività commerciali, a meno che non si tratti di vendita di beni prodotti dall'impresa.

Per  le attività professionali   inoltre restano esclusi i soggetti che  nei dodici mesi precedenti la presentazione della domanda,  fossero  titolari di partita IVA per l'esercizio della stessa attività.

Il decreto attuativo del Ministero atteso da mesi  da  under 46 e professionisti interessati a fruire delle agevolazioni  Resto al sud è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 23 novembre 2019  n. 275  " Decreto 5 agosto 2019, n. 134: Modifiche al regolamento 9 novembre 2017, n. 174. concernente la misura incentivante «Resto al Sud», di cui all'articolo 1 del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123", a firma del ministro per il Sud  di concerto con il Ministro dell'Economia e  il Ministro per lo Sviluppo Economico.

In data 7 dicembre  è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale anche una circolare del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del consiglio che specifica alcuni punti del nuovo decreto

Il decreto entra in vigore l'8 dicembre 2019. A partire dalle ore 12.00 del 9 dicembre 2019 sarà possibile presentare domanda di agevolazione anche per i liberi professionisti e gli under 46, sia delle regioni del Mezzogiorno che delle aree colpite dai sismi 2016-2017.

Ricordiamo che la misura è gestita da INVITALIA   e le domande vanno presentate in forma telematica nella piattaforma dedicata, alla quale bisogna prima di tutto

  1. registrarsi  e
  2. scaricare poi la modulistica specifica.

Le domande possono essere presentate fino ad esaurimento dei fondi disponibili che ammontano a un miliardo e 250 milioni di euro.

 

 

 

2 FILES ALLEGATI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pubblicato il 10/12/2019

Fonte: Fisco e Tasse

 

Reddito cittadinanza: controlli e maxisanzioni per lavoro irregolare

Indicazioni dell'Ispettorato sui controlli e sull'applicazione della maxisanzione maggiorata in caso di impiego irregolare di lavoratori beneficiari del reddito di cittadinanza

 

Con la Nota n. 7964 dell’11 settembre 2019, l’Ispettorato  ha fornito precise indicazioni  sull'applicazione della maxisanzione maggiorata in caso di impiego irregolare di lavoratori beneficiari del reddito di cittadinanza. Viene precisato  che la maggiorazione della sanzione è applicabile:

  • sia quando il lavoratore irregolare sia il diretto richiedente del beneficio,
  • che quanto il lavoratore faccia parte di un nucleo  familiare beneficiario del reddito di cittadinanza.

Sul tema era stata pubblicata anche la circolare N. 8 che riepiloga le irregolarità e i reati  e le sanzioni connessi con la fruizione del reddito di cittadinanza. Veniva specificato per quanto riguarda i datori di lavoro che:


"L’art. 7, comma 15 bis, prevede l’applicazione dell’aumento del 20% degli importi della c.d.maxisanzione, già previsto dall’art. 3, comma 3 quater, D.L. n. 12/2002, anche in caso di impiego di lavoratori beneficiari del Rdc.Tale illecito non è diffidabile  quindi,   ai fini della revoca del provvedimento di sospensione dell’attività ai sensi dell’art. 14 del D.Lgs. n.  81/2008 il datore di lavoro dovrà procedere alla regolarizzazione amministrativa e contributiva del  periodo lavorativo “in nero” accertato."

In tema di controlli  nel mese di agosto  sono stati diffusi i dati sui controlli ispettivi della prima metà dell'anno:in questa prima fase di attuazione della misura, sono stati 185 i percettori indebiti del “reddito di cittadinanza” individuati. 

In generale l'ispettorato ha anche comunicato che  il tasso delle irregolarità riscontrate presso le imprese controllate è salito del 3% (dal 69 al 72% dei casi) come pure del 7,7% è aumentato il numero delle posizioni lavorative risultate irregolari (dalle 77.222 del 2018 alle attuali 83.191).

In crescita del 14% (da 20.398 a 23.300)il numero dei lavoratori “in nero” accertati ; inoltre è  più che raddoppiato (da 5.161 a 10.454) il numero dei lavoratori soggetti a forme di appalto e somministrazione illeciti e pressoché triplicato (da 150 a 413) quello  degli accertamenti in materia di distacco transnazionale illecito.
Le indagini svolte sul fronte della lotta al “caporalato” hanno altresì portato alla denuncia di 263 persone – 59 delle quali in stato d’arresto – in netto incremento rispetto alle 80 denunce dell’omologo periodo del 2018 e con una incidenza del fenomeno che si è confermata prevalente (147 denunce) nel settore agricolo.

 

 

 

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Pubblicato il 13/09/2019

Fonte: Ispettorato nazionale del lavoro

Errori formali: l’Agenzia pubblica la circolare con i chiarimenti.

Circolare 11/E: l’Entrate pubblicano i chiarimenti due settimane prima della scadenza per la definizione agevolata degli errori formali.

 

 

Pubblicata nella serata di ieri la circolare n°11/E sulla definizione agevolata degli errori formali. L’Agenzia ha esplicitato l’Ok alla definizione anche se non sono state corrette tutte le irregolarità. Più tempo rispetto al termine del 2 marzo 2020 per chi riceve un invito da parte dell’ufficio, che potrà usufruire, in presenza di un giustificato motivo (per esempio se non è riuscito a individuare tutte le violazioni formali commesse) di ulteriori 30 giorni dalla ricezione, ad esempio, di una lettera di compliance per mettersi in regola; la condizione necessaria è che si sia provveduto, entro il termine del 31 maggio 2019, al versamento della prima o unica rata. 

La circolare sulla definizione agevolata delle irregolarità formali si unisce al provvedimento del 15 marzo 2019 e alla risoluzione n. 37/E del 21 marzo 2019 (con cui è stato istituito il codice tributo da utilizzare per il versamento).

Il documento di prassi si sofferma, in particolare, sull’ambito oggettivo di applicazione della misura, elencando le infrazioni, inosservanze e omissioni di natura formale ammesse alla definizione e quelle che - così come le violazioni sostanziali - restano fuori dalla definizione agevolata.

Nei giorni scorsi, sullo stesso tema si era espresso anche il Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti ed esperti contabili in collaborazione con la stessa Agenzia delle Entrate e non è possibile sottacere il fatto che la circolare per alcuni aspetti si pone in contrasto con quanto era stato detto in quella circostanza, così come evidenziato giustamente dai più della stampa specializzata.

 

 

 

 

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Pubblicato il 16/05/2019

Fonte: Agenzia delle Entrate