Superbonus, detrazione fino a 10 anni? Oggi inizia il voto degli emendamenti
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- Mercoledì22,Marzo,2023
Manifestazioni di protesta ieri a Roma e Genova sul superbonus. Oggi, 22 marzo, al via il voto in Commissione Finanze della Camera sugli emendamenti al DL 11/2023. Tra le ipotesi torna la detrazione in 10 anni. Il punto della situazione su cessione del credito e correttivi
Il clima attorno al superbonus continua ad essere molto caldo.
Ieri, 21 marzo 2023, si sono svolte due manifestazioni degli esodati, la principale a Roma, un’altra anche a Genova.
Oggi la Commissione Finanze della Camera inizierà il voto degli emendamenti al decreto 11 del 2023.
Mentre si avvicina sempre di più il rinvio della scadenza per villette e unifamiliari, che dovrebbe slittare almeno al prossimo 30 giugno 2023, si cerca la quadra per la questione aperta dei crediti incagliati.
Il Governo si è mostrato freddo nei confronti della proposta di compensazione esterna con F24, suggerita da ABI e ANCE, mentre potrebbe essere adottata
Torna in campo anche l’ipotesi di ampliare la platea dei soggetti che possono beneficiare della detrazione fino a 10 anni. In parallelo si lavora per permettere la remissione in bonis per chi non sarà riuscito a trovare un acquirente per i crediti relativi a spese sostenute nel 2022 entro il 31 marzo.
Superbonus: tra manifestazione degli esodati e voto degli emendamenti al DL 11/2023
Con l’inizio della primavera il clima dovrebbe diventare mite ma è rovente quello del superbonus.
Mentre si avvicinano le prime importanti scadenze del 2023, cresce la richiesta di soluzioni rapide ai nodi ancora da sciogliere.
Uno di questi è rappresentato dai “crediti incagliati”, ovvero le somme ancora bloccate nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese.
Nella giornata di ieri, 21 marzo 2023, si sono svolte due manifestazioni, una a Roma e una a Genova.
Alla manifestazione che si è svolta a piazza della Repubblica a Roma hanno partecipato i cosiddetti “esodati del superbonus”. Presente anche il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
La protesta dei lavoratori e degli imprenditori è legata ai diversi nodi ancora da sciogliere, soprattutto dopo l’approvazione del decreto 11 del 16 febbraio 2023, che ha bloccato cessione del credito e sconto in fattura per gli interventi edilizi per i quali non era già stata presentata una CILA o una CILAS alla data del 17 febbraio scorso.
Oggi, 22 marzo 2023, inizierà in Commissione Finanze della Camera la votazione sugli emendamenti al testo della legge di conversione.
Tra quelli su cui è stata mostrata ampia convergenza delle parti politiche c’è la proroga per la scadenza per villette e unifamiliari, al momento fissata al 31 marzo 2023. La data dovrebbe essere spostata almeno al 30 giugno prossimo ma non si esclude un rinvio al 30 settembre 2023.
Oltre alle deroghe dal blocco della cessione del credito ad esempio per IACP o Onlus, si cercano soluzioni per lo sblocco del meccanismo. Si allontana la proposta di ABI e ANCE, di permettere alle banche di utilizzare i crediti in compensazione esterna con parte dei debiti dei propri correntisti e clienti, valutata in modo “freddo” dal Governo.
Un’alternativa allo studio è quella di permettere alle banche, in caso di compensazione impossibile, di trasformare i crediti in titoli di Stato. L’ipotesi in valutazione potrebbe riguardare l’acquisto di nuove somme.
Per l’ufficialità si dovrà attendere la votazione della Commissione Finanze agli emendamenti e, successivamente, la doppia approvazione delle aule di Camera e Senato.
Superbonus: detrazione fino a 10 anni e remissione in bonis
L’avvicinarsi dell’altra importante scadenza per i bonus edilizi, quella della comunicazione all’Agenzia delle Entrate relativa ai crediti per le spese sostenute nel 2022, impone ritmi serrati per l’adozione di soluzioni.
Per i lavori che rientrano nel superbonus, i contribuenti che intendono (e possono) scegliere la strada della cessione del credito dovranno inoltrare tale comunicazione entro il 31 marzo prossimo.
Preliminarmente, però, dovrà essere trasmessa l’asseverazione all’ENEA, entro venerdì 24 marzo, considerando i 5 giorni lavorativi che devono intercorrere tra la ricezione dell’avvenuta trasmissione dell’asseverazione e l’invio della comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
Cosa succederà a chi non riuscirà a cedere i crediti e inviare tale comunicazione entro il termine indicato? Al momento ci sono due soluzioni allo studio: la riproposizione della remissione in bonis e la fruizione della detrazione fino a 10 anni.
La prima strada consiste nella possibilità di “sanare” l’omesso adempimento comunicativo, con il pagamento di una sanzione di 250 euro.
La soluzione è già stata adottata lo scorso anno per le spese relative al 2021 e non prevede difficoltà particolari a livello tecnico. I contribuenti che non sono riusciti a trovare acquirenti entro la fine del mese potranno inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il prossimo 30 novembre, scadenza fissata per la trasmissione della dichiarazione dei redditi.
Oltre alla misura per permettere di guadagnare tempo c’è il possibile allungamento dei tempi per fruire dell’agevolazione. In luogo dei 4 o 5 anni previsti (sulla base dell’anno di sostenimento dei lavori) si potrebbe optare per la detrazione in dichiarazione dei redditi fino a 10 anni.
Tale possibilità, se da un lato non risolve il problema di liquidità di contribuenti e imprese che ha portato al blocco di diversi cantieri, permetterebbe ai soggetti a vario titolo coinvolti in interventi di superbonus di “aumentare la propria capienza fiscale”.
In altre parole, un allungamento dei tempi permetterebbe di non perdere la parte di agevolazione edilizia che supera la somma di imposte e contributi dovuti annualmente.
Il decreto Aiuti quater già permette la strada che si fa spazio per le comunicazioni inviate entro lo scorso 31 ottobre 2022, mentre rimangono fuori quelle effettuate negli ultimi due mesi dello scorso anno.
FONTE: INFORMAZIONE FISCALE
DATA: 22/03/2023